Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

Lo slittamento analogico è fin troppo facile; una metafora maternale suggerisce perfino la vagina dentata (con tutti i confronti che potrebbe dare la lettura di Poe fatta da madame Bonaparte: «per lui ogni bellezza, bellezza di donna e bellezza della terra, figure e paesaggi, era 'estratta dalle gote' dell'amata madre, deperita e morta»). Chasm è piuttosto, credo, il profilo di una lettera o magari il bordo di una cicatrice. Ciò che esso introduce dentro il paesaggio e dentro lo scritto, appartiene all'or– dine libidico ma non in modo così scoperto e diretto; è semmai, e dunque con determinazioni più complesse, una forma in negativo, la sagoma «pneumatica» di qualche cosa che dovrebbe esistere. Tale forma può essere riem– pita - va riempita? I burroni, le gole, frastagli del corpo ctonio definiscono il paesaggio nel senso che lo fanno consistere. Frammezzo scorre una fluidità che ha un tracciato tortuoso ma inin– terrotto. Alla fluidità o liquidità si riconnettono le due serie di determinazioni, astratte e concrete, che accompa– gnano l'aprirsi del bacino circolare a cui giunge la barca nel suo viaggio di avvicinamento: richness, warmth, co– lour, quietude, uniformity, softness, delicacy, daintiness, vo– luptuousness, extremeness of culture, da un lato; dall'altro: la cataratta di rubies, sapphires, opals e golden onyxes. Questa fluidità non è altro, in ultima istanza, che il go– dimento, prima solo articolato come ideologia, che corre via assaporando la propria anticipazione verso che cosa? Non rimane che seguirla, osservando come essa, nelle ultime pagine del racconto, acceleri il movimento e infit– tisca i riferimenti descrittivi: anzi, la sua rapidità di de– flusso non è altro che l'accumulo dei dati. Qualche cosa precipita verso la rivelazione, che dovrà essere fatalmente l'epifania del luogo di bellezza e di felicità ricercato da Ellison nel gran testo della Natura. Scivolando con rapidità crescente lungo un canale che 62

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