Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
opposti m relazione a un valore o a una nozione, com– prenda anche parole in cui tale distinzione è obliterata. Alcuni esempi di enantiosemia, direi quello hegeliano, con altri (addotti o no), possono adombrare (appunto, 'adom– brare'!) questa possibilità; ma si deve ammettere che sono «casuali e marginali», e certo non indicano «una caratte– ristica essenziale» della lingua 63 • La quale, nella sua or– ganizzazione semantica e nelle sue regole, sembra asso– lutamente rispettosa del «principio di contraddizione», e rispettosa anche della «natura contraddittoria dello Spa– zio Semantico Globale» 64 , stabilita da un postulato semio– tico d'altro ordine, che attiene appunto ai princ1p1 e ai modi delle fondazioni e ristrutturazioni del sistema lin– guistico. Resta da considerare il lavoro dell'ironia e dell'antifra– si nella materia del lessico. In teoria, siamo d'accordo, ogni parola può essere pronunciata e scritta ironicamente, e quindi può rovesciare il suo significato. Questa possi– bilità non va trascurata da chi vuole decifrare la natura profonda (lo spirito, se si vuole) di una «organizzazione semantica»: ma rilevare, in un repertorio lessicale, gli usi ironici e antifrastici più frequenti non indizia, nella lingua, alcuna sorta di ambiguità o di contraddizione. Lepschy osserva, molto a proposito, che la presenza di aggettivi come bello e buono, in gran parte degli esempi lessicali di ironia e antifrasi, indica il «giudizio personale del parlante» sull'enunciato («about the sentence utter– ed»); e questo vuol dire che l'ironia porta un significato deliberato, al posto di quello letterale, e rivela «la voluntas dietro la proprietas» 65 . Si configura dunque un fatto del– l'ordine del discorso. Essere riportati al discorso dall'ironia, rassicurante compagna, non significa dimenticare o essere propensi a sottovalutare quanto abbiamo visto accadere nell'ordine degli studi sulla lingua: la ricerca di Lepschy ha certo movimentato il campo e stabilito punti e modi d'attenzio- 44
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