Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

/ realtà», Benveniste non riesce «a tranquillizzarci»: e ac– cade che un altro linguista vero, Giulio Lepschy, ora si domandi: «Esistono di fatto queste parole di significato opposto? E chi era questo misterioso linguista Abel, che oggi sembra esser noto quasi soltanto ai lettori di Freud?» 30 . Si ha l'impressione che le osservazioni di Ben– veniste, «indubbiamente giuste», compongano una lezione «anacronistica» 31 • La censura inesorabile che sbarra la «falsa strada» di Abel , nel farlo misconosce o avversa - anch'essa con alacre innocenza - alcuni motivi profondi dell'attenzione e della sensibilità per il linguaggio, che la psicoanalisi specialmente concorre ad alimentare. Ben– veniste ha ragione contro Abel, ma la sua esatta filologia e la sua rigorosa osservanza di una logica specifica («la 'logique' du langage»), nel tempo e nelle circostanze del loro impiego e ora, quando questo è appreso o ripensato, possono apparire anacronistiche, nel senso che, stando a quella sensibilità e a quell'attenzione diffuse in diversa misura e con diversa chiarezza, vogliono avere troppa ragione, e troppo facilmente. Benveniste non ci tranquil– lizza proprio perché ammette nel perturbante che intende obliterare qualcosa che appartiene alla «realtà materiale» della lingua - qualcosa che non è ben chiaro, rria è certo e radicato nella nostra convinzione. Demolita la speculazione etimologica di Abel e le sue prove ed esemplificazioni, resta in piedi quella domanda: «ma esistono parole con due significati opposti?»; e si ripresenta anche a Benveniste, che la esorcizza (e l'ammet– te) in questo modo: «En fait, on attend encore d'en voir produire des exemples sérieux» 32 • Contro la probabilità che ne esistano, di tali parole, egli espone il suo sapere sulla lingua, in primo luogo questa sua certezza: «la lan– gue est système», e si applica «à un monde considéré camme 'réel' et reflète un monde 'réel' », pertanto «les distinctions que chaque langue manifeste doivent etre rap– portées à la logique particulière qui les soutient et non 34

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