Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

si può eludere. Così egli attacca la sua rettifica: «Non è un caso se nessun linguista qualificato, né all'epoca in cui Abel scriveva (ce n'erano già nel 1884), né dopo, ha preso in considerazione questo Gegensinn der Urworte nel metodo e nelle conclusioni» 22 • E subito dimostra come Abel trascuri le regole fondamentali del metodo compa– rativo. È un autentico intemerato dilettante, Karl Abel, se opera «sans souci de ces règles » e mette insieme ( « as– sem ble ») «tout ce qui se ressemble», tanto che ora a Ben– veniste, maestro del metodo, è facile dimostrare che non c'è una prova prodotta da quello che abbia qualche valore («aucune ... ne peut etre retenue»). Comincia a demolire, per la via storica dei dati di forma e di senso successi– vamente «attestati» e delle «corrispondenze regolari» tra le lingue, le concordanze, tra parole, in cui si era rilevata una trasformazione fonetica «in vista della separazione dei contrari»; e vanno giù, uno dopo l'altro, tutti gli esem– pi scelti da Freud: l'antico avverbio tedesco bass (meglio) «s'imparenta» con besser, ma non ha alcun rapporto con bos (cattivo); bat (buono, migliore) dell'antico inglese non ha relazioni con badde, oggi bad (cattivo); l'inglese cleave (fendere, spaccare) corrisponde in tedesco a klieben (fen– dere), mentre non ha legame etimologico con kleben (at– taccare); l'inglese lock (serrare) non si oppone al tedesco Liicke (apertura), Loch (buco), al contrario vi si adatta, poiché l'antico significato di Loch è «retranchement, lieu clos et caché»; il tedesco stumm (propriamente «paralysé (de langue)») si ricollega a stammeln (balbettare) e non ha alcun elemento etimologico da spartire con Stimme, la voce; e il latino clam (di nascosto, segretamente) si collega a celare (nascondere) e in nessun modo a clama– re 2 3. Poi Benveniste dimostra erronei gli esempi di parole che s'impiegano in significati opposti nella stessa lingua. L'ambivalenza del latino sacer (sacro e maledetto) dovreb– be esser stata dissolta (o «banalisée») dai tanti studi sulla fenomenologia del sacro: nel Medioevo un re e un !ebbro- 32

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