Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

il quale - sotto la specie di una affascinante impresa storiografica (non solo quella proposta dagli autori rac– colti, ma anche l'altra, di chi ha realizzato il libro) - si può interrogare la letteratura, che è quanto dire, lo sap– piamo, interrogarsi con la letteratura. STEFANO AGOSTI Cinque analisi Il testo della poesia Milano, Feltrinelli, 1982 Gian Paolo Caprettini Se il titolo del recente volume di Agosti si collega, di proposito, all'area semantica dell'inchiesta scientifica, quasi ad illustrare il carattere rigorosamente tecnico di una metodologia che non ammette asistematicità né ap– prossimazione, il sottotitolo, nella sua spoglia pronuncia, introduce a rilievi complessi. Intanto testo risulta voce connotante, specie quando si riferisca alla poesia, la quale è sempre, per eccellenza «pratica di testualità». L'afferma– zione non è certo tautologica, anzi serve a definire subito le modalità di una presenza fono-sintattico-strutturale che si coniuga incessantemente, nello spazio grafico della pa– gina, con il rinvio, di un'identità che convive con l'alterità, di un'infrazione che nega il Discorso mentre lo presuppo– ne. Da tempo gli studi di Agosti si applicano a sviluppare ipotesi generative del testo poetico: si pensa, naturalmen– te, soprattutto al fondamentale volume del 1972 (Il testo poetico, Milano, Rizzali) che ricercava nei fenomeni di tipo informale (fonetici, timbrici, ritmici) il prodursi di un senso dilatato, di una semanticità effusa al di là dei 211

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