Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

a passare, governa da eccentrico l'indeterminato nella as– senza di decisione, sa che l'essenziale è vivere, e che ciò è possibile solo nel vedere. «Il mio modo di vedere, con l'accento sul vedere», dice Peter Altenberg, maestro di flanerie. Chi si educa nel passare e passeggiare del ritmo quotidiano assapora lo spazio, trasforma il denaro in tem– po, è il Taugenicht, il fannullone che sa le cose. Il paesaggio dell'infinito e del fugace è popolato dalle maschere della anonimità, dove si viene presi a gomitate dalla folla ma si è da essa protetti; là ogni cenno è mistica passione dell'istante, nel colpo d'occhio, nel lampo che fissa. Si resiste in queste gioie terribili transvalutandole nel– l'estetica. E l'orrore del moderno a venire, e dell'incono– sciuto, diviene tollerabile perché lo spirito è presente. Il minimo spazio della deformazione e dello chock è quello del dis-vertimento, che intrattiene, che permette di stare, nella luce rovesciata della illuminazione profana, sfoglian– do il libro delle facce e delle cose. Il flaneur insegue la spettacolare ritmica del sempre– uguale, è dotato del pathos dell'illusione e governa la metafora, traversa la civilizzazione con la mercuriale cul– tura della vita, resiste nel collettivo. Lo stato di risveglio cui si perviene nella esperienza estetica sommuove il «baule del dimenticato» nella percezione distratta di quanto è confuso di per sé. Il tempo estetico del percepire evoca l'archetipo, attiva il sentimento dell'inenarrato, nel ricordo volontario che è adatto a «fissare l'irrevocabile» (Carchia) nell'attesa dell'origine. «L'origine è la meta». Benjamin ha costruito la figura dell'umano errante nel lavoro di chi esprime esperienza e narra le vicende del Sé. Benjamin dice la Finis Philosophiae, scende nel «gorgo della parola sconosciuta, non ne scioglie la fisionomia agghiacciata». (Bertaggia) Nello stillante nascondersi del tempo, che sempre viene meno, la filosofia del passare è la poèsia della cosa come è, il So-Sein, .l'esser così, 196

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=