Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

colo disegno che fate su questo foglio. Basta un niente, basta un inchiostro che faccia da conduttore perché que– sta sia una macchina molto efficace; e perché non dovreb– be essere conduttore dato che il marchio, di fabbrica, è già di per se stesso conduttore di voluttà? Se c'è qualcosa che l'esperienza analitica ci insegna è che questo mondo del fantasma, se in verità non pare esser stato prima dell'analisi mai abbordato è appunto perché non si sapeva assolutamente come cavarsela, se non con il ricorso alla stramberia, all'anomalia, da cui provengono questi termini, questo appuntarsi di nomi pro– pri che ci fanno chiamare masochismo questo, sadismo quello. Siamo a livello della zoologia quando mettiamo questi «ismi». Ma dopo tutto è pur sempre qualcosa di senz'altro radicale: è l'inscrizione in ciò che sta alla base, alla radice stessa del fantasma, di questa gloria del mar– chio, del marchio sulla pelle che ispira nel fantasma quel che non è nient'altro che questo, che un soggetto si iden– tifica come oggetto di godimento. La parola godimento in questa pratica erotica che evoco, la flagellazione per chiamarla col suo nome e nel caso ci fossero qui degli arcisordi, il fatto che il godere qui prenda l'ambiguità stessa grazie alla quale è al suo livello, al suo livello e a nessun'altra, che si tocca l'equivalenza del gesto che marchia e del corpo - oggetto di godimento di chi? quello che porta ciò che ho chiamato la gloria del marchio, è sicuro che ciò voglia dire godimento dell' Altro? Certo. È per di lì, è una delle vie d'entrata dell' Altro nel suo mondo e sicuramente non confutabile. Ma l'affinità della marca con il godimento del corpo stesso, è proprio qui che si indica il fatto che è solamente a partire dal godimento e nient'affatto da altra via che si stabilisce quella divisione in base a cui si distingue il narcisismo dalla relazione d'oggetto. La cosa non è ambigua, è a livello dell'al di là del principio di piacere che Freud marca con forza che ciò che alla fine fa il vero sostegno, la consistenza 184

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=