Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

formula straordinariamente ridotta: che c'è qualcosa sot– to, ma che giustamente noi non possiamo designare con nessun termine che designi il «qualcosa» - non potrebbe essere un «etwas» - è semplicemente un al di sotto, un soggetto, un tmoxdµEvov, quello stesso che fa sì che anche ad un pensiero così investito dalla contemplazione delle esigenze, quelle sì primarie, nient'affatto costruite, dell'i– dea di conoscenza, come quello di Aristotele, il solo ap– proccio della logica, il solo fatto che egli l'abbia introdotta nel circuito del sapere, gli imponga di distinguere seve– ramente l'tmoxECµEvov da ogni oycrCa. in se stessa, da qual– siasi cosa che sia essenza. Il significante dunque si articola nel rappresentare un soggetto presso un altro significante. È da qui che par– tiamo per dar senso alla ripetizione inaugurale, nella mi– sura in cui è ripetizione mirante al godimento, che ci permette di concepire che se il sapere ad un certo livello è dominato, articolato, da necessità puramente formali, dà necessità di scrittura, da quel che sfocia nei giorni nostri in un certo tipo di logica che in sé è manipolazione e in primo luogo della scrittura, questo sapere al quale possiamo dare il supporto dell'esperienza della logica mo– derna, questo tipo di sapere è quello in gioco quando si tratta di misurare nella clinica analitica l'incidenza della ripetizione. In altri termini, il sapere che a noi appare come il più depurato, senza però che ci sia possibile trarlo in alcun modo dall'empirismo con l'epurazione, è questo stesso sapere, il quale si trova ad essere fin dall'origine introdottò, che mostra la sua radice in questo: che nella ripetizione e per cominciare sotto la forma del tratto u– nario, questo sapere si trova ad essere il mezzo del go– dimento e del godimento precisamente in quanto oltrepas– sa i limiti imposti sotto il termine di piacere alle tensioni usuali della vita. Ebbene, ciò che appare da questo for– malismo, se abbiamo appena detto che c'è perdita di go– dimento, e che è al posto di questa perdita di qualcosa 182

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