Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

vengono sulla contiguità, sciogliendone i legami. Ciò con– duce alla costituzione di valori seriali, che giocano di per sé, e che vengono a costituirsi come oggetto medesimo della rappresentazione. Tuttavia il piano dei rappresentan– ti, così costituitosi, viene a sua volta vanificato da un processo metonimico che annulla il risultato totale dei processi analogici. Si rompe così il collegamento fra cosa rappresentata e rappresen_tante. E questo avviene perché la descrizione assume come punto di riferimento non l'og– getto visibile, bensì l'oggetto sottratto, la contemplazione medesima di lui, e, infine, la memoria dell'atto di contem– plare. Alla base del processo rappresentativo dei mistici non sta nessun principio di similarità; non sta nemmeno il principio enumerativo delle parti entro un tutto; la rappresentazione si affida a quella figura eminentemente ellittica che è la sineddoche o meglio a quella variante della sineddoche che consiste nel designare la parte per il tutto. Non è possibile quindi che nasca nessun valore legato alla serialità; e Maria Maddalena de' Pazzi ce lo rivela meravigliosamente, non in teoria, ma in una di quelle sue effusioni tanto più sorprendenti in quanto non appartengono a testi scritti meditatamente, ma sono frutto di trascrizioni fatte dai presenti cogliendo le parole che pronunciava nelle estasi: 1. per la categoria del luogo: Vidi thronum in celo, spiritum moventem et descendentem in terra... Il qual throno non ha forma et è uno essere in forma e lieva da ogni forma. 2. per la categoria della persona: Vidi sponsam recumbere supra pectum sponsi sui ... Chi potrà vedere l'ordine senza ordine del corpo di essa degna sposa? 141

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