Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
Oppure: «Oculi mei in oculos misericordie tue ... Aures mee in aures tuas, ut intendant e comprehendant vocem Sponsi mei ... Os meum in os tuum, ut os meum loquatur quod mihi Sponsus loquitur ... Pectus meum in pectore tuo, Dilecte mi: pectus in– telligentie e sapientie, que incomprehensibilia sunt omni carni ... Manus mee non in manibus tuis, sed in caverna Sponsi mei, ut sint participes cooperationis tue ... Venter meus in ventre tuo, ut presens sit et particeps cooperationis ordinationis quam operatur charitas in cella vinaria ... Omne corpus meum, in omni membro substantie eternitatis tue». La mia concupiscen– zia sia sitiente e satiante ... La supremazia dell'esperienza è però attribuita alla vista; è una vista che è descritta sì come mentale, ma che ha tutti i connotati dell'atto del vedere umano (campo visivo, prospettiva ecc.); ecco ancora Maddalena de' Pazzi: Doppo che hebbe ricevuto tutti e' sopradetti doni stette gran pezzo amirata rimirando la bellezza di que' Santi. Di poi vedde che essi feciono un bel ballo, però lei di subito si rizzò in piedi (che prima era a sedere) dicendo: ...«Io voglio entrare in quel mezzo». E si pose appunto così ritta nel' mezzo di quel dormitorio che è assai spatioso, e voltavasi intorno in– torno per rimirargli e diceva: ...«l'vi vorrei veder tutti a un tratto, e non posso, perché si mi volto alla destra non veggo quelli che sono alla sinistra, se alla sinistra non veggo quelli della destra, e pur vorrei veder la bellezza di ciascuno». La comunicazione linguistica di un'esperienza del genere provoca spesso una crisi nelle strutture del mezzo; una crisi che può essere descritta per sommi capi come una serie di trasgressioni che elevano parossisticamente l'ener– gia di significazione o che l'abbassano fino sulla soglia estrema oltre la quale la comunicazione morirebbe. Nel ~ linguaggio dei mistici si affacciano così per l'un verso 119
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