Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

est. Altrimenti che nell'esperienza dei poeti, nell'esperien– za dei mistici l'oggetto è impellente, presente e attivo, non sottratto; ma rimane ugualmente inattingibile e .cio– nonostante viene descritto nei due modi antitetici del nul– la, del tenebroso, dell'annubilato, oppure del contatto fi– sico attraverso un gustare, un toccare, un odorare che non è della memoria ma dell'attualità. Ovviamente io mi rifaccio alla seconda variante. Le descrizioni sono spesso d'un'audacia sorprendente. Per esempio Angela da Foligno entra nel sepolcro con Cristo morto in una specie di ne– crofilia mistica: Il sabato santo che seguì gli avvenimenti narrati, quell'a– nima fedele mi raccontò alcune meravigliose gioie che aveva avuto da Dio. Tra l'altro mi disse che in quel giorno, in un rapimento mistico, stette nel sepolcro insieme con Cristo: dap– prima baciò il corpo di Cristo e vide che giaceva morto, con gli occhi chiusi, poi baciò la sua bocca dalla quale colse come un profumo di dolcezza, impossibile a dirsi. Dopo una breve pausa, accostò la sua guancia a quella di Cristo, e Cristo poggiò la sua mano sull'altra guancia di lei stringendola a sé. In quel momento udì queste parole: «Prima che giacessi nel se– polcro, ti tenni così stretta a me». E benché ella avesse l'esatta sensazione che era il Cristo a dirle quelle parole, tuttavia lo vedeva davanti ai suoi occhi, immobile, con gli occhi chiusi, con le labbra serrate, come quando stette morto nel sepolcro. La gioia della sua anima era suprema, indicibile. S. Maria Maddalena de' Pazzi non solo descrive Cristo nell'atto di accarezzarla e vezzeggiarla, ma rinvia ai con– cetti di unione fisica, usando talvolta i termini metaforici nuziali della tradizione (camera, letto, ecc.), ma talaltra anche i termini propri dell'accoppiamento: E però vedeva (le virtù divine) venirsene a lei in un bel ballo per copularsi seco e farsi da lei possedere. 118

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