Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
rum (nella variante della persona bella) e il luogo nella variante del locus amoenus; tralascio i corrispettivi della persona brutta e del locus terribilis, perché questi ultimi si sono organizzati in modo diverso, non antiteticamente parallelo ai corrispettivi significati del bello e del piace– vole. La scelta mi sembra importante a rovescio, in ne– gativo per ambedue i registri del poetico e del mistico. Di quello, perché lì l'espressività individuale sembra ap– piattirsi entro le maglie di una codificazione rigidissima; di questo perché rappresenta un elemento dove l'ideologia è meno rilevante. Considerando i topoi in sé medesimi, nella loro strut– turazione, sono costretto ad osservarli come avulsi dai rispettivi contesti, il che comporta degli arbitri e dei ri– schi. Nell'intento di aggirare i più gravi, traggo tutti gli esempi del settore poetico da testi appartenenti al genere lirico, che è in un certo senso il più prossimo alla situa– zione contestuale del discorso mistico. Il discorso lirico si svolge attorno ad un termine dell'esperienza che è per definizione sottratto, inattingibile, sia perché l'amata è renitente istituzionalmente (e infatti nei canzonieri dov'è introdotto il tema del consenso, come in quello del Groto, la struttura stessa del canzoniere in quanto tale è messa in crisi), sia perché c'è il diaframma della lontananza o della morte; l'oggetto è attinto per mediazione (l'appari– zione, il sogno, la contemplazione, la memoria). Con il termine di «santi» designo i mistici in senso stretto e, restrittivamente, entro l'area della cultura cristiana. Cioè coloro che vissero quell'esperienza teista (non quindi le altre che si rifanno all'ordine cosmico o all'indagine delle profondità della coscienza) che comporta una scoperta dell'altro come equivalente di sé (come persona), un mo– vimento estatico verso l'altro, una presa di coscienza della presenza dell'altro in sé come principio attivo che dissipa il sé medesimo di chi esperimenta, e una traduzione di questo processo conoscitivo in amore: Amor ipse notitia 117
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