Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

tro un fotogramma stampato in un luogo altro dalla scena primaria, inattingibile, vuoto? Queste le domande che mi si formano ora mentre passo il mio tempo a guardare gli ontani feriti di nuovo rigogliosi, trionfanti nelle chio– me, che ostentano le loro finte, lucide, castagne bene av– viluppate nei gusci verdi come vermi? Eppure lo stridore della sega, monotono nella costanza del suo ritmo, uno due, uno due e niente altro, quello stridore resiste, c'è, sta lì sotto e qui dentro, nella mia testa incorniciata dalla finestra. Che cosa è successo, che cosa sta succedendo? Ecco, scoprire quello che è successo, o forse sta succeden– do, continua a succedere all'infinito, diventa la ragione per la quale devo proseguire questo racconto, come per approdare in un'isola di salvezza. Preferisco dire salvezza e non sopravvivenza, si capisce. È salvo! significa che ricomincerà a vivere. I sopravvissuti invece hanno i giorni contati e forse era meglio che non ce ne fossero, qualcuno può aggiungere, in condizioni come queste. Il linguaggio è infatti un'isola di salvezza non un rifugio di sopravvis– suti. Ci sono uomini e donne che ogni estate, e non sempre gli stessi, vanno alla polizia per denunciare i vicini che li derubano dei sogni. Io invece sento la terra vuota, anzi svuotata come saccheggiata da un pittore surrealista ladro che finge, nei suoi quadri, di bere un caffé da una vera tazzina da caffè di ceramica candida in una notte senza nubi e senza stelle. Si capisce che la tazzina è vuota e che il pittore ladro ha bevuto il caffé prima, senza farlo vedere a nessuno, come tutti i ladri. Nella notte ancora rovente dell'estate iniziata da poco i sogni sprofondano, si autocancellano. Le lucciole hanno il sopravvento prima di spegnersi come ogni anno accade nel volgere di qualche settimana. Io temo invece che i miei sogni non siano sprofondati ma mi abbiano invasato. Sono un vaso e i sogni l'hanno riempito fino all'orlo, fino a diventare in– visibili, indecifrabili, minacciosi come una materia che 113

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