Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

Sapatella, ribadisce la cosa col suo stesso nome) senza ottenere fertilità; forse c'è solo da ridire l'epiteto «gual­ laruso» con «ernioso». Poiché il serpente si offrì subito di farle da figlio, Sapatella ebbe a sbalordire, ma non tanto da non apprezzare !'«amorevolezza» e da rifiutare l'imparentamento, che già pensava come un parto: «me contento d'azzettarete camme si fosse sciuto da lo denuc­ chio mio». Detto fatto. Al serpente, cui faceva da culla un buco della casa, la donna «deva a magnare de chello che aveva co la chiù granne affezione de lo munno». Cre­ scendo quello di giorno in giorno, «camme fu fatto gran­ necello» si rivolse a Cola Matteo, il marito di Sapatella, che egli naturalmente «teneva pe messere», vale a dire, spiega il Croce, «per padre e capo della casa», e gli co­ municò che voleva sposarsi: «O tata, io me voglio 'nzo­ rare». «De grazia - disse Cola Matteo - trovarrimmo 'n'au­ tra serpe comm'a tene...» E non avesse mai aperto bocca, che si prese del babbeo («Ben se pare ca si' 'n'Antuono»), perché faceva d'ogni erba un fascio, e quello non era serpente da mischiarsi «co le vipere e li scorzune», ma voleva in sposa la figlia del re, anzi andasse subito là a chiederla: «E dì ca la vole 'no serpe». Cola Matteo, «che ieva a la bona», andò dal re e gli fece l'ambasciata. E così s'inaugura la serie dei compiti difficili, più precisamente, per dirla subito col Propp, pren­ de avvio una classica triplicazione del compito difficile. Inaugurante è il re, che, secondo il ruolo, o, nei termini della Morfologia della fiaba, secondo la sua sfera d'azione, assegna appunto tali compiti: e si comportò con sventata allegria nel dire il primo, da lui giudicato impossibile, a quel babbione «che canoscette a lo naso», nel confidargli in una gran risata: «Và dì a 'sto serpe che si me farrà li frutte de 'sto parco tutte d'oro io le darraggio figliama». L'adempimento toccò al serpente, come l'ordine era per lui, che infatti dispiegò subito il suo potere magico. Cola Matteo non era certo l'aiutante designato a questo 6