Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

trice, e guadagnando finalmente il matrimonio principe- sco, decretato nella maledizione scongiurata. Osserviamo che una linea logico-temporale di elementi funzionali infila la multiforme composizione di cinquanta racconti 22 • Si può ora pensare in altri termini un'acuta lettura del Cunto de li cunti, svolta nell'esposizione di un mutamento, nelle forme in cui «all'intelligenza sogge­ tiva del Decamerone si sostituisce una specie di intelligen­ za ·oggettiva» 23 • Si può osservare che la soggettività del Decamerqne emerge anche nel passaggio dalla visione rea­ listica, assillata e insieme lucida del presente al tempo diverso delle novelle, emerge nella differenza tra i tempi e i luoghi della narrazione, appartata eppure attiva, mo­ ralmente creativa, e i tempi e i luoghi del narrato. I primi, se pur raccolti e formati d'amabilità e di grazia, non sono separati dal flagello della peste, sono, come in un assedio, nel presente e nel corpo sociale in disfacimento; i secondi nella differenza e nel distacco sono proprio materia e forma di una scelta soggettiva, compongono in corpi, vi­ cende e figure l'aspirazione e la rivalsa di un'intelligenza che, in caratteri e rapporti umani, riafferma (e ricrea per fantasie e memorie favolose) la vita in tutti i suoi aspetti. Nel Cunto de li cunti, invece, il tempo e il mondo della narrazione sono lo stesso tempo e lo stesso mondo del narrato. «Dice ch'era 'na vota», comincia il libro, e siamo già, con Zoza, le donne raccontatrici, la coppia principe­ sca, il palazzo, le figure dei servi, le feste e i giochi, nel mondo e ai tempi delle fiabe. Tutto questo - mondo e tempi - non è toccato e formato da un altro sguardo, da un'altra parola: nel libro non si svolge come visione, come prospettiva, ma come un immenso oggetto di natura e forme immediatamente dispiegato agli occhi del lettore. Si può osservare, semplicemente, che «i trattenimenti si fingono raccontati non nella realtà contemporanea, ma nello stesso mondo di C'era una volta» 24 : e si accenna, anche in questi termini preliminari, a quel modulo del- 24

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