Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

In entrambi i casi si producono «residui» non iscrivi­ bili nella trama e struttura del racconto. Si tratta non solo di modalità di significare il Reale (termine usato nell'accezione lacaniana) nel discorso, al di qua e al di là della rappresentazione semantica, ma anche di rappresentazioni verbali che producono e cele­ brano una bellezza inconciliabile con i simulacri «reali­ stici» dell'esistenza e dèl mondo. Tomaso Kemeny NOTE 1 Propp V. Ja., Morphology of the Folktale, Publication Ten of the Indiana University, Research Center in Anthropology, Folklore and Linguistics, October 1958. 2 Si veda, per es., il Barthes della «lntroduction à l'analyse struc­ turale des récits» in Communications 68, 1966. 3 Si veda, per es., Greimas A.J., «Alla ricerca dei modelli di tra­ sformazione» in La semantica strutturale, Milano, Rizzoli, 1968, pp. 233-267. 4 Segrè C., Semiotica, storia e cultura, Padova, Liviana Editrice, p. 32. 5 Hopkins E.M., «Poetic Diction,; in The Journals and Papers a cura di H. House, London, Oxford University Press, 1959, p. 84. 6 Per il termine «effetto di reale» si veda Roland Barthes, «L'effet de réel» in Communications II, 1968. 7 Barthes . R., Lezione, Torino, Einaudi, 1981, p. 19. JEAN STAROBINSKI 1789, i sogni e gli incubi della ragione Milano, Garzanti, 1981 Con raffinati strumenti d'analisi Starobinski percorre 200

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