Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982
volta venuta in possesso del mezzo magico aveva cammi nato di buon passo; nel palazzo reale Grannonia trovò il suo principe morente, gli unse le ferite con la mistura di sangue e subito lo guarì (Rm 5 ); nella buia camera tutta «serrata» Grannonia si liberò del travestimento e il prin cipe la riconobbe (I). Quindi, mandati a chiamare i geni tori della fanciulla, si fece una gran festa di nozze, che furono le nozze vere di Grannonia e del principe, perché dichiarate e celebrate come si deve nei racconti (N'�), op pure furono un rinnovamento di nozze (n 2 ), se quell'ab braccio, in cui il giovane appena uscito dalla forma del serpente «colse i primi frutti dell'amor suo», poteva valere, secondo la nostra interpretazione analogica e pragmatica (e indubbiamente letteraria), come forma e compimento di nozze. Lo schema del movimento è il seguente: X 6 t (§) { g� :� �: } Rm 5 I W' - (n 2 ), secondo Morfo[ogia uno schema regolarissimo. A conside rarla nello sviluppo complessivo del cunto, questa linea di movimento regolare sembra sciogliere in un lungo agile finale la giovevole ambiguità, la mobile spazialità della struttura emersa nel calcolo attendibile fallace di funzioni e leggi inerenti alle narrazioni e alla memoria fiabesche. Sembra confermare le possibilità di quel calcolo - che è come un modulo d'interpretazione - anche dove fallisce e si smentisce e dev'essere ritoccato, rifatto, mentre con serva la sua ragione, in aggiustamenti; e insieme sembra incrementare di caratteri e motivi congruenti la varietà, l'unitaria coerenza del racconto. Analoghe figure di svolgimento, come monodie aggiu stabili sul sistema lineare della causalità e della succes sione cronologica e agevolmente distinguibili nei generi delle funzioni, si possono rilevare in non poche occasioni del Cunto de li cunti e nel corpo di intere fiabe. Ne porta in gran numero il motivo del potere magico degli animali 19
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