Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

si verifica per ogni individuo o gruppo ma solo con quelli che risultano «pericolosi» per il «sistema», cioè quelli che «possono sfruttare a loro vantaggio le relazioni non-lineari che garantivano la stabilità dei precedenti regimi» (Ibi­ dem, p. 187). Si tratta di pure e semplici estrapolazioni? Prigogine e Stengers ribattono che il loro approccio non cela affatto alcuna «ambizione logicista», cioè l'arbitrario calco di schemi matematici precostituiti su una realtà riluttante. Semmai è «peculiare delle scienze matematiche il fornire risposte abbastanza astratte da potersi adattare alle disci­ pline più diverse, senza che, tuttavia, queste ultime siano ridotte a una fisica generale. Esse infatti non trasmettono ipotesi che hanno come oggetto il reale, ma forme di ragionamento che la fisica ha esportato» («Ordine/disor­ dine», cit., p. 95). Una grande tradizione matematica (lo studio delle «bi­ forcazioni»), le progressive «metamorfosi» della scienza fisica, i concetti ivi migrati da altre discipline (magari dalle stesse scienze sociali) costituiscono lo sfondo, dun­ que, di una concettualizzazione che, se da una parte muo­ ve da un'esplicita rinuncia al riduzionismo, dall'altra osa spingersi in settori tradizionalmente ritenuti estranei a concettualizzazioni di questo tipo. Perché, infatti, non con­ siderare, ad esempio, una «cascata» di biforcazioni? Oltre a una bif orcazione primaria un sistema può essere sotto­ posto a ulteriori biforcazioni, in cui si aprono «possibili vie d'uscita sempre più numerose» (La nuova alleanza, p. 164). Ancora, «non si può sfuggire all'analogia con i problemi sociali, addirittura con la storia» (Ibidem, p. 16). Più precisamente, «il cammino 'storico' lungo il quale il sistema si evolve[...] è caratterizzato da una successione di regioni instabili, vicino ai punti di biforcazione, in cui il sistema può 'scegliere' più di un possibile futuro. [...] Questo miscuglio di caso e necessità costituisce la storia del sistema» (Ibidem, p. 164). 187

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=