Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

zogiorno!'. Se a Venerdì capitasse di tentare di usare '*' per far raccogliere a Crusoe dei molluschi per lui, il suo uso sarebbe 'infelice', poiché egli non è in posizione per dare ordini al suo padrone, è privo di autorità. La forza di '*' e il suo uso riuscito con questa forza (come impe­ rativo) vanno insieme e sorgono (dipendono) dai ruoli so­ ciali relativi, più che per le convenzioni che ne circoscrivo­ no le circostanze di impiego. Venerdì capisce '*' finché sa che azione eseguire per evitare una punizione. Crusoe deve anche sapere cosa ha valore di obbedienza e di di­ sobbedienza, ma in più riconosce che il suo dare ordini può andare soggetto a critiche (diverse dalle critiche per uso inappropriato nel caso che non ci sia da aspettarsi nessuna azione). Se Venerdì dovesse protestare con forza se punito per non aver raccolto molluschi, ce lo possiamo immaginare che si trascina Crusoe in spiaggia per dimo­ strargli che non è colpa sua, poiché la marea non è buona per questa raccolta. In questo caso Crusoe deve essersi sbagliato e gli ordini che dà sono sottomessi a critiche. O ha commesso un errore di giudizio - si ingannò sullo stato della marea e perciò diede · un ordine che poteva non essere ubbidito, nel qual caso dovrebbe criticare se stesso per il proprio errore di giudizio invece di punire Venerdì - oppure il suo giudizio era corretto ma, per un desiderio sadico di menare Venerdì, emise un ordine che sapeva che non poteva essere obbedito. Venerdì po­ trebbe fare abortire il suo progetto provando di sapersi buttare a mare alla ricerca di molluschi. Ma l'azione di Crusoe potrebbe essere criticata come irragionevole, mo­ ralmerite riprovevole, etc. Supponiamo ora che gli ordinamenti sociali siano più equi e che sia Venerdì che Crusoe usino ' 1 '' nella prima maniera di Crusoe, con l'eccezione che uno dei due, os­ servando lo '*' segnato dall'altro lo prende nel senso che egli non ha bisogno di raccogliere i molluschi in quanto l'altro se ne sta occupando (e supponiamo che l'interpre- 169

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