Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

larmente nel suo uso voluto. Come è perciò possibile che la dimensione critica di verità e falsità sia legata all'atto locutorio invece che all'illocutorio? Se le idee di Austin devono avere un qualsiasi rilievo per lo studio del significato, non bisognerebbe prenderlo semplicemente per uno che abbia insistito con i filosofi ad aprire di più la loro mente quando studiano la lingua e a considerarne l'uso oltre che i significati delle parole, ma come uno che ha sostenuto che il significato non può essere studiato indipendentemente dagli usi della lin­ gua e da certe considerazioni riguardo alla forza illocu­ toria. Ma concretare questa tesi richiede che si affronti e che si cerchi una risposta per la domanda 'In che modo alcune espressioni acquistano la capacità di essere valu­ tate come vere o false?'. 'Quali sono le caratteristiche dell'uso di queste espressioni, o qual è la natura della loro forza illocutoria, il che vuol dire che sono, in quanto hanno questa forza (uso), suscettibili per quel tipo di va­ lutazione?'. Questa è la domanda che Austin scansa in continuazione. Se questa tesi più forte non è introdotta, e non è richiesta nessuna risposta per la domanda precedente, al­ lora tra tutti i problemi di Austin può trovare un accordo il teorico della verità alla Davidson, con la sua attenzione quasi esclusiva per le espressioni constatative. Egli pren­ derà il rapporto di legame, per Austin, tra verità e falsità e l'atto locutorio (l'atto la cui natura è determinata dai significati delle parole pronunciate) a sostegno del suo punto di vista che il significato è dato, nei primi casi, dalle condizioni di verità. Questo punto di vista dà un primato naturale alle espressioni suscettibili della valuta­ zione 'verità-falsità'. Dopodiché egli può sostenere che la conoscenza dei significati delle frasi usate per le espres­ sioni constatative basta per conoscere come usarle in altri contesti. L'idea è che conoscendo le condizioni di verità di un enunciato dichiarativo e quindi conoscendo diret- 163