Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

«Impromptu» a Vincennes del 3 dicembre 1969 La mia Egeria, ed è la sola persona che conosca che sappia quel che parla, non ho detto quel che dice. Non che non dica nulla a dire il vero! Ma non lo dice a parole, dice qualcosa quando è presa dall'angoscia: accade a vol­ te, appoggia la testa sulle mie ginocchia, sa che dovrò morire. Un certo numero di persone qui conosce già il suo nome: si chiama Justine. È la mia cagna, è molto bella e avreste dovuto sentirla parlare. La sola cosa che le manca in rapporto a quella che è lì che passeggia, è che non è andata all'università. Eccomi dunque a titolo d'invitato al Centro Sperimen­ tale della suddetta Università; ebbene, l'esperienza mi sembra abbastanza esemplare, dato che di esperienza si tratta. Potreste chiedervi a cosa vi serva; se lo chiedete a me, vi farò un disegno, proverò almeno, perché dopo­ tutto l'università è solida, ha dei fondamenti ben saldi. Ho conservato per voi l'annuncio del titolo di una delle quattro posizioni del discorso che ho presentato altrove, là dove ho iniziato il mio seminario. Il discorso del Maitre, ho detto, perché siete abituati a sentirne parlare di questo qui, non è facile darne un esempio, come ieri sera notava uno molto intelligente. Tenterò comunque, in fondo è semplice, è a questo punto che sono arrivato, che ho lasciato la cosa in sospeso al mio seminario. Ma garantisco che non è di continuarlo 127

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