Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

tamento che la psicoanalisi assegna alla sfera delle per­ versioni. Ma ecco un sogno che, confortato dall'esempio di Freud, mi permetto di scegliere tra i miei. Percorro insieme a un tale una strada in discesa, camminando in fretta. A un tratto scopro seminascosta nella sabbia una piastrella azzurra. Mi chino a raccoglierla e noto che è di ceramica, decorata forse a fiori, piuttosto alta e pesante, a forma di coppo, cioè ri­ curva. Al risveglio incomincio a pensare che questo ritrova­ mento mi fa capire che cosa può voler dire il post-moderno, di cui tanto si parla. rispetto al movimento moderno e fun­ zionalista. Una posata funzionale ottiene bene il suo scopo in quanto si adatta a tutte le bocche. E questo è ciò che si può intendere per adattamento alla realtà, il famoso adat­ tamento al quale si sarebbe piegata la psicoanalisi sotto l'in­ flusso dell'american way of life. Ma Freud, mi dico, anzi mi ripeto ancora una volta, non parla mai di adattamento alla realtà: parla più finemente di adattamento al principio di realtà, e di adattamento dell'apparato psichico. E sempre in vista di una trasformazione della realtà. E in questo senso, freudiano, la nozione di adattamento è illustrata meglio dal­ l'esempio della piastrella che non da quello della posata. Che cosa si può mai fare - vien da chiedersi - di una pia­ strella che non è una piastrella giacché non è piatta ma curva come un coppo, e che d'altra parte non è neppure un coppo dato che è di ceramica come una piastrella? La risposta è : modificare il mondo. Inventare l'uso della pia­ strella-coppo. Inventare una mancanza, una privazione, un bisogno che non esistono se non dopo l'adattamento dello spazio alla piastrella celeste. Penso al letto che abbiamo in campagna in cui un ignoto artigiano · del primo novecento ha inserito delle deliziose piastrelle floreali. L'errore è di pensare, a proposito di post-moderno, che si tratti sempli­ cemente di rivalutare l'ornamento, di porre la decorazione al posto della funzione, di esaltare così il gioco, il diverti­ mento, l'orpello. In realtà, in questo turbine degli elementi per accogliere questa incongrua piastrella ricurva si pro­ duce qualcosa di simile a un atto della creazione. Insieme un processo di affinamento della mente ( dell'apparato psi­ chico) e di ridistribuzione delle masse del mondo. Da tutti questi pensieri, dettatimi dal sogno e che anche da sveglio mi sento di sottoscrivere, due parole però si stac­ cano e mi restano in mente: finto coppo. Insistono a lungo 99

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=