Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981
. notes magico Mi piacerebbe dare un'idea dal vivo, un'idea viva di che cosa sia una analisi lacaniana, di come funzioni, in pratica, per un analista, l'ispirazione lacaniana. Anche gli psicoana listi sognano. Almeno quelli che non abbiano perduto il senso della loro attività. Perché il sognare e l'inconscio si appartengono, esistono in un certo senso l'uno per l'altro, l'uno in funzione dell'altro, e avere la responsabilità dell'in conscio è in fondo la stessa cosa che accettare la responsa bilità del Sogno. Anche sognare infatti è un lavoro. Se non si possono preparare, truccare i sogni, se non si può sognare quel che si vuole, è bensì vero che dipende da noi secon dare, accompagnare, non intralciare il lavoro di produzione di un sogno. Spesso, dice Freud, ci vuole tutto un giorno e anche più per fabbricarne uno. E non tutti i sogni sono uguali. Ci sono sogni di settimane, di mesi, di anni e forse sogni di tutta la vita. Sogni che impostano fin dall'inizio tutto lo svolgimento di un'analisi e sogni che l'avviano a conclusione. Beninteso, vi sono anche sogni «futili.» e spesso sono proprio quelli che hanno tutte le caratteristiche della «profondità» e il cui intento in fondo non è altro che di isolare l'inconscio, di isolarlo dico da un lato dalle altre istanze che costituiscono la realtà complessa dell'apparato psichico (il che fa sì che il sogno rimanga incomprensibile e non interpretabile, in quanto non ha niente da dire all'in telligenza), e dall'altro dalla strutturazione edipica (e da ciò discende che il sogno resti inoperoso, inefficace per la cre scita spirituale del soggetto). Separazione dell'Inconscio dalla funzione del Sogno che rivela l'esistenza di un orien- 98
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