Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

definiti da Jakobson: per le vocali il rosso (A), il blu (U) e il giallo (I) - triangolo cromatico (colori « moltipli­ cabili») -; per le consonanti il nero (P), il bianco (T) e, al sommo del triangolo, il grigio (K) - triangolo acro­ matico (colori « stabili») -. Il triangolo determinato dall'opposizione nero-bianco, denota il processo di spazializzazione, quello cromatico il processo di cromatizzazione. « . Nella pittura la spazia­ lizzazione è l'elemento stabile ... che precede la croma­ tizzazione, le cui innumerevoli possibilità possono com­ binarsi con la spazializzazione, perché esse sono tutte regolate a partire dallo stesso principio chiaro-scuro che dà luogo alla spazializzazione stessa» (ib.). « Lo sviluppo dei suoni della parola segue lo stesso ordine di sviluppo delle sensazioni · visive» (Jakobson, Langage enfantin en aphasie, p. 85). In pittura l'elemento primario del sistema « non è il fonema», « ma l'opposizione e per conseguenza le qua­ lità differenziali» (Jakobson, Essais de linguistique gé­ nérale, p. 130); poiché in un sistema visivo come la pit­ tura i segni non formano una catena ma una trama, i componenti ultimi non possono essere esaminati « fuori dalla simultaneità che li regge» (Vallier, ib). Rouve, quin­ di, designa « optemi» i tratti distintivi minimali del si­ stema pittorico, « pure unità sintattiche» che in virtù di certi processi amalgamanti, divengono « produttori se­ mantici di significazione, ossia ' morfemi '». È così che egli applica all'analisi dell'opera di Turner il modello del codice cromatico, il cui valore operativo era già stato mostrato da Vallier nello studio della scomparsa del nero negli impressionisti, o · nell'esclusione dei colori vivi nella pittura cubista, così come nella sua straordinaria analisi del Quadrato bianco su fondo bianco di Malévitch, punto estremo dell'astrazione pittorica. L'approccio stmtturale, arricchito dall'introduzione di una serie di elementi filosofici, quali il concetto di Cla­ ritas medioevale o quello di Chora platonico o quello di Aletheia heideggeriano, consentono a Rouve di far luce sugJi intenti di Turner, pittore che si rivela cosciente della rivoluzione pittorica di cui è portatore, lui che, in disaccordo con la natura nell'infedeltà della sua raffigu­ razione, sceglie per l'accordo con il codice pittorico. Attraverso la differenziazione e la messa . a fuoco dei 225

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