Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

Pervasivo, un Grande Vajradhara: Che rivela tutti g li · Argomenti Segreti»), si è indotti, in effetti, a stimare non soltanto che i dotti Lama conservano nella sua inte­ grità un metodo pratico, ricco e sottile di realizzazione sapienzale, ma, da un punto di vista molto più generale, che la realizzazione mistica può essere stata una realiz­ zazione quasi-corrente nella società tibetana, dotata di istituzioni, di pratiche e di un sapere che forniscono i mezzi per cessare d'essere l'uomo o la donna che si è nell'esistenza quotidiana e realizzare la propria divinità. Occasioni concrete - direbbe Leiris - offerte all'indivi­ duo di sfuggire in certa misura alla sua condizione, «com­ me s'il lui fallait d'une façon ou d'une autre effacer des limites qui sont par définition celles d'un etre périssable et doué de pouvoirs précaires » 3 • Nella pratica tantrica si fa in effetti appello alle forze · della passione e del desiderio, fino a trasmutarle nel sen­ tiero stesso della sublime emancipazione (dall'esistenza condizionata). L'uso di una «via dei poteri», sottesa al sentiero tantrico, implica l'emergenza, tra l'altro, della nozione di «magia»: un ambito forse connesso all'«on­ nipotenza del pensiero» e a quel «quinto privilegio del­ l'inconscio» a cui Freud accenna, appena, sia in nota al riassunto delle quattro proprietà dell'inconscio («assen­ za di contraddizione, processo primario [mobilità degli investimenti], atemporalità e sostituzione alla realtà della realtà psichica») (S. Freud, L'inconscio) sia in una let­ tera a G. Groddeck del 5.6.1917 (S. Freud, Lettere 1873- 1939, Boringhieri, p. 290), sia in un'altra dello stesso anno (11.11.1917) a K. Abraham, dove Freud suggerisce di ren­ dere «completo l'edificio della psicoanalisi » dimostrando che la «necessità » di cui parla 1 Lamarck, («' necessità ' che crea e trasforma gli organi») non è altro che «il potere delle idee inconsce sul corpo». Ora, nel severo yoga del veicolo tantrico buddista esi­ stono pratiche tendenti alla trasformazione del corpo, della parola e della mente ordinari in un corpo divino (Corpo della Forma). A tale scopo è impiegato il cosid­ detto «yoga della divinità » in cui, come negli antichi Misteri (per es. Eleusi) si assume un corpo divino attra­ verso intensi esercizi di 'immaginazione attiva ' e recita­ zione di forml.Ùe dette «mantra». In tali esercizi è pro- 220

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