Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

donna, come il vaso, è colei che trasforma non colei che conserva. Il grano, il i:niele, il vino, l'olio, nel vaso, si tra­ sformano; e, nello stesso modo, semi e umori si trasfor­ mano nella donna-vaso. È per questo che il più sacro dei manufatti, il prodotto dell'arte figulìna, era affidato alle mani della donna. Il figulus verrà dopo, quando avrà espropriato la donna del potere di fabbricare a propria immagine quel manufatto sacro e avrà tolto sacralità al- 1'ogget_to stesso. Nel libro di Paolo Volponi, la donna riprende per sé la sua arte prepatriarcale, si riappropria dell'antica sa­ cralità di un ruolo che le è stato tolto con la violenza. A dircelo è il vecchio vasaio. Nel silenzio di lei si avverte una sorta di riconquistata maestà. È, il suo silenzio, si­ mile a quello di certe madonne toscane, umbre e marchi­ giane che, col silenzio, mostrano di avere riacquistato in­ dividualità e identità. Ne è prova l'indifferenza che soli­ tamente manifestano nei confronti del bambino che por­ tano in braccio. Si tratta di capire se ci si trovi (prima ipotesi) di fronte a una rappresentazione dell'« eterna esperienza dell'uomo» (la madre, la fonte di nutrimento, ecc.), del continuo rinnovarsi dell'« ispirazione per la figura ma­ dre-figlio» (è ancora Erich Neumann: Die Grosse Mutter) e quiIJ,di, come scrive Adrienne Rich, all'uomo che alla creatività della donna oppone la propria creatività arti­ stica, o non piuttosto (seconda ipotesi) di fronte al rico­ noscimento di quel potere di trasformazione che la donna possiede e rivela nella sua arte di vasaia. La seconda ipo­ tesi, per quanto concerne il romanzo di Volponi, ci pare la più feconda. TSONG-KA-PA Tantra in Tibet Roma, Ubaldini Editore 1980. Ottavio Cecchi Tsong Khapa, nato nel 1375, in Amdo nel Tibet orien­ tale, è una delle più grandi figure del buddismo 1 • Genio 216

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