Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

TUTTA LA SUA CHIAREZZA: ESSERE AMATA AL DI FUORI DI TUTTE LE ONTOLOGIE. MA LA PAROLA D'AMORE DELL'ANALISTA :È MACCHIATA DA UNA MALEDIZIONE, DI VOLER ESSERE UNA « RIVELA­ ZIONE » DEL MONDO. Chi porta in fronte una macchia di sangue intellet­ tuale? Il carattere dissipativo dei flussi separa verità da intelligibilità. Così, conoscere è constatare. Ma per l'a­ nalisi conoscere significa giustificare. La nozione di giu­ stizia è irriducibile dal vomito di Nadia. Rosine Lefort si nasconde nella vergogna stessa come Nadia nel suo vo­ mito e l'operaio della Viscosa nella sua « scarica molle»: EIN LEDERGURT TRUG REDEL NIE. Adesso che Lacan è morto « che ne sarà del nodo bor­ romeiano?» S'interroga Octave Mannoni. su Le Monde. Che ne sarà del nodo di Moebius? Della ciambella-pas­ saggio-attraverso-lo-specchio? Lévy-Bruhl aveva messo in guardia: « Voi ve ne an­ date nella foresta, prendete un coltello per tagliare quello che credete un ramo e scoprite di aver tagliato il vostro stesso braccio » :È ciò che capita' allo psicologo di Dres­ sed to kill e a Rosine Lefort: « comme Nadia l'a montré, l'impact relationnel se déplace de l'objet signifiant re­ cherché sur le corps de l'Autre à l'image identificatoire, dont il n'est que trop evident qu'elle domine toute l'entrée dans le miroir: elle ne fait « surface» à son image, avant d'aller nous confronter au miroir». La carne, questo animale che vive in noi si ribella. Siamo di fronte all'ontogenesi del sadismo. Nadia è in svantaggio, le sue bocche non hanno denti! Ella è presa, alla lettera, per le sue sporgenze. Ogni suo più minuscolo gesto viene interpretato come se fosse soggettivo, come se ella avesse accolto l'Altro per ospitalità. Agli infer­ mieri questa « madre infelice» lascia il compito di « ac­ cudire» al « corpo» di Nadia, come se Nadia, in virtù di un miracolo che non osiamo dire, non sapesse per suo conto che questa intenzionalità presuppone l'inadegua­ tezza per eccellenza del trattamento psicanalitico subito. Dire «ma-ma» e fare « pu-pu», accecando l'occhio pineale con la legge si può constatare, parafrasando Em­ manuel Lévinas, che qui « l'analisi già di per se stessa è un'ottica». Essa non si limita a « forcludere» l'esercizio 210

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