Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981
del Nom du père). In realtà Freud in Disturbo della me moria sull'acropoli: lettera aperta a Romain Rolland, Opere, XI, nota che : «C'è una straordinaria abbondanza di metodi, meccanismi come noi li chiamiamo, di cui il nostro Io si serve nel disbrigo dei suoi compiti difen sivi» (p. 479). Ora, J. Kristeva circoscrive una forma di soggettività avente un rapporto privilegiato con l'arte contemporanea (con una sublimazione fragile e arcaica, che si badi bene ha ben poco a che vedere con il concetto di sublimazione del «romantico» Freud) che necessita di un processo di difesa che non si confonde con quelli che articolano la nevrosi o la psicosi. Vi sono casi in cui i contenuti in consci non sono esclusi in modo tale da determinare l'opposizione chiara di soggetto/oggetto; ma nemmeno impediscono una debole sublimazione centrata sull'oppo sizione dentro/fuori. Questi casi borderline costringono l'analista ad affrontare costruzioni estetiche o mistiche, piuttosto che razionali, spostate sul godimento (su co struzioni dominate dal processo primario). Dunque la modalità semiotica è riconoscibile in modo evidente in un soggetto fobico, perverso che l'autrice de finisce abbietto: da questo punto di vista la modalità in questione sarebbe un movimento dell'essere contro ciò che fuori o dentro prova come intollerabile. Nell'esperienza dell'abiezione il soggetto non riesce a catturare un oggetto (nemmeno il petit a del desiderio lacaniano) se non centrandolo in opposizione al je: un'e sperienza fondata sull'esclusione; zona di confine con l'a nimalità in cui la forma della rimozione non permette che si costituisca un Uno. Le figure reperite dall'autrice (il trafficante genetico, il cinico, l'artista mercante, ecc.) in definitiva attualizzano un meccanismo già individuato da Freud col termine Verleugnung (sconfessione) in Scis sione dell'Io nel processo di difesa: in caso di conflitto tra la pulsione e la realtà può esservi una soluzione che comporta l'assunzione di ambedue le parti in conflitto da parte del bambino; «da un lato, con l'ausilio di de terminati meccanismi, rifiuta la realtà e non si lascia proibire nulla; dall'altro, riconosce il pericolo della real tà e assume su di sé in quell'attimo stesso, sotto forma di sintomo patologico, la paura di quel pericolo, paura da cui in seguito cercherà di proteggersi... Il successo è 206
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