Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981
JULIA KRISTEVA Pouvoirs de l'horreur Seuil, 1980. r · ubrica A cura di Vincenzo Bonazza Un intellettuale non è uno psicoanalista. Ma nondi meno appare verosimile l'idea che l'incontro di queste forme di pensiero diverse possa arricchire di utili arte fatti il loro lavoro. Il punto di contatto non è però cer tamente rassicurante per ambedue i campi. Da un lato, prendendo come paragone l'introduzione dell'opera di Lacan in Italia, si è visto che la psicoana lisi ha ben poco da aspettarsi dall'interesse attorno ad essa da parte di una generazione di intelligenze sotto occupate; dall'altro le discipline universitarie sembrano restie a subire l'impatto della verità separata (mi rife risco alla distinzione tra verità storica e verità materiale contenuta in Mosé e ii monoteismo) che le costringerebbe a rimeditare insieme col proprio oggetto la forma della trasmissione del sapere. In parte un buon esempio di quanto vado scrivendo è dato dall'esperienza di lavoro in due campi di J. Kri steva: pare che il progetto di una semiologia negativa e attiva (risultato dell'incontro tra semiologia e psico analisi avvenuto alla fine degli anni sessanta) abbia in ciso non poco per quanto riguarda l'esclusione dell'autri ce dal mondo universitario parigino. Di contro invece, per quanto riguarda il contributo di discipline quali la linguistica, l'antropologia, la semiologia, allo scopo di 204
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