Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

brevi periodi: quasi una paratassi. Ma quanto più si re­ stringe l'estensione sintagmatica, e si mantiene, con . pic­ cole alterazioni, la strutturazione del periodo, .tanto più il testo si addensa in un sistema di variazioni minimali ed essenziali. Il gioco della differenza nella ripetizione assume l'aspetto di una chiusura formale estremamente severa. Il sistema porta a una forte tensione ritmica che scandisce le brevi sequenze, sovrapponendo su ciascuna la misura delle precedenti. Così nella 3 IV - « Là dove una volta sfolgoravano / gli occhi, il globo suda e inalza / il livello del verso / nel buio. Il lampo che perfora il / quadrante dissotter­ ra / la molla arrugginita dell'amore. / Nel tuo corpo di vetro rischiara il / paesaggio sradicato dal centro.» - osserviamo, pur senza riscontrare tutte le modulazioni strutturali di questo periodare, la funzione portante del verbo, intorno a cui i gruppi nominali, di maggiore o minore complessità, ruotano. Sfolgoravano, suda e inalza, perfora, dissotterra, rischiara: si trovano tutti in chiu­ sura di verso. La periodicità insistente del verbo si sviluppa simme­ tricamente rispetto a se stessa, ma anche simmetrica­ mente rispetto a formazioni del gruppo nominale (soprat­ tutto genitivo, o proposizioni relative e appositive) che funziona da integrazione o riduzione nell'unità del seg­ mento, o nell'unità della successione di più segmenti. Dove per successione si intende anche lo sviluppo « me­ trico» del periodare. Ad esempio mentre riscontravamo che certi periodi sono assimilabili all'unità della strofa (anche se non marcata da spazio interlineare) ci siamo accorti che certe unità sono esattamente divise in due: per cui a una «strofa» di tre versi, in un solo periodo, può seguirne una seconda di tre versi, in due periodi (8, I). A una lunga può seguire un'altra lunga, o due brevi. 193

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