Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

niotico, ma forse soprattutto lo stato mobile della sostan­ za verbale, la liquidità fluente, quasi ciò che èl il lubri­ ficato in Barthes. « Una bolla d'acqua nell'aria / striata di parole. Il so­ gnante / è un beato annegante. Ruscella sobbolle / quie­ tamente lì nel centro - soffocato bocca a bocca / boc­ cata a boccata quel che dice / e si dice nell'acqua.» Si dice nell'acqua dove « il corpo gorgoglia come la tinozza che si svuota». Tutto il componimento, 16, I, si aggira dentro la più fluente liquidità, vi scrive la propria « in­ consistenza » « perché ciò che si enuncia / col liquido non c'è caso che resti.» Il figurativo è come la sottolineatura di questa geo­ grafia acquatica, la sua vita: i cetacei, i pescecani, le triglie, i lucci, gli squali, le tartarughe, le bestie marine sono il bestiario e anche i depositari di una rappresen­ tazione luccicante, come in quei versi, dove nel liqutdo placido fra due sponde del sonno, « cetacei sereni ven­ gono a galla / con il ventre enorme rigato aì sole bas­ so» (7, I). Così altrove si staccano brani di figure, tal­ volta sganciate dalle liquide regioni come nel componi­ mento 17 I, dove « disposti in quadrato ai bordi / di quel vuoto rispettosamente / si guarda in giù come / a una 'lezione d'anatomia'.» La resistenza del testo, che impiega sempre diversi piani di discorso, si acquieta mo­ mentaneamente e lascia affluire in unità un'« immagine», una sequenza ininterrotta. Il testo si· apre, si raccoglie un attimo. L'interrogativo è forse la forma discreta dell'io, che per finzione colloca nell'uhi della linea il suo « dubbio», la forma più sottile del suo ironico, o :pieditativo, inter­ loquire metalinguistico. Tutto il testo ne è costellato, se ne possono misurare la quantità e la varietà dei toni. A passi felpati, un nuovo livello di discorso si segnala con il suo punto di interpunzione. « Un arbitrio / questo no­ me? Poco importa per la / finzione se tutto quanto è 186

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