Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

ES-O-ES di Giuliano Gramigna « Ho sognato di Lei, professor Gramigna / e parlan­ dole mi dichiaravo un fedele, ma indegno / "del tem­ pio " ... Il tempio semiologico, il Testo?» Ho solo voltato l'indirizzo di questi versi - come su una lettera « rubata» - che Gramigna indirizzava al professor Barthes in apertura di un suo prezioso qua­ dernetto di poesie intitolato L'interpretazione dei sogni; e questo perché la sua ultima raccolta ES-O-ES si apre, in ideale prolungamento, con il « Cerimoniale del sonno (portatile)». Dovremo dunque figurarci « lo scriba» Gra­ migna su uno di quegli armamentari settecenteschi pron­ ti ad aprirsi in confortevoli scrivanie da viaggio (porta­ tili) che un Sandmann (8, I) silenzioso abbia apparec­ chiato per il discreto visitatore delle terre del sogno? Egli dunque, seduto con quel suo leggero legno sulle sponde di qualche sogno, pesca tranquillo pensieri nel­ l'intenzione freudiana : per questa « il sogno non è altro che la continuazione dei nostri pensieri nello stato di sonno. Pensieri modificati attraverso le particolarità psi­ cologiche di quella terra straniera». Così la forma del viaggio in terra straniera sembra la via più adatta di lettura per questa nuova raccolta di poesie - pubblicata dalla società di poesia « per inizia­ tiva dell'editore Guanda» - purché si voglia intendere il paese con le dovute trasformazioni, se ne intendano i luoghi, i nomi, i bestiari, le figure, le zone acquatiche, tutte scritte in quel formidabile controlinguaggio che è il sonno: · « Quali escrementi mentali, quali umori / ver­ ranno fuori a tingere quel poco / di controlinguaggio che chiamano sonno (dove sono)?» (1, I). Ma per uscire da questo approccio regionale e figu­ rativo, bisogna dire subito che i fogli del viaggio sono strappati come le pagine della monografia botanica di Freud (19, I) e che ciò che si ricompone per il lettore è 183

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