Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

il naturale a porre fine all'esitazione. È l'elemento che, insieme all'�ione del cavallo, provoca la caduta, la discesa verso il basso che si configura come una sorta di illu­ minazione all'inverso la quale porta alla spiegazione del comportamento del cavallo - alla connaissance - attra­ verso il terreno della non connaissance. Il destriero conserva ancora infatti nelle parole della gente che si rivolge al Padrone in cerca di Jacques delle connotazioni soprannaturali : « il vient de passer, il allait comme si le Diable l'eut emporté ... » 90 • Ma arriva la spiegazione naturale : si tratta del cavallo del Boia. Spiegazione naturale che non toglie affatto agli epi­ sodi qui sopra analizzati quegli effetti « fantastiques », gotici, confermati dalla presenza di materiale tipico di quel genere (carro funebre, bara, forche, cavalli neri, etc.) anche se il tutto è giocato a distanza ravvicinata con il naturale, con il reale, in una intenzione anche di decostruzione, di uso alternativo dello stesso materiale gotico. La caduta da cavallo si rivela come un apparato signi­ ficante specifico riscontrabile in più punti del testo nar­ rativo. Fin dalle prime pagine del romanzo Jacques e il suo padrone incrociano un personaggio, che poi dirà di essere un chirurgo, che si accompagna a una ragazza, en­ trambi sullo stesso cavallo. Lo sconosciuto vuole a tutti i costi inserirsi nel discorso di Jacques e del suo padrone impegnati in una discussione medico/scientifica artico­ lata soprattutto attorno ai vari tipi di ferite al ginocchio. Ora il chirurgo, ponendosi appunto come detentore del sapere medico/scientifico, vuole a tutti i costi « di­ mostrare»: Et tout en se retournant pour démontrer, il pousse sa com­ pagne, lui fait perdre l'équilibre et la jette à terre, un pied pris dans la basque de son habit et les cotillons renversés 170

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