Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

V,i è poi un'altra serie di esperienze che ci permettono an­ ch'esse di riconoscere senza fatica che soltanto il fattore della ripetizione involontaria rende perturbante ciò che di per sè sarebbe innocuo, insinuandoci l'idea della fatalità e dell'ineluttabilità laddove normalmente. avremmo parlato sol- · tanto di ·«caso» 5 • Jacques infatti rimane « surpris»; e lo stesso sposta­ mento degli elementi della sequenza che poteva portarlo a una lettura opposta lungo l'asse morte/vita con la pre­ valenza ora del secondo elemento ( « Mon Capitaine, mon pauvre Capitaine n'est pas mort ! ») lo lascia privo di ele­ menti esplicativi (« Ma fai, je n'en sais rien ») e con un interrogativo che si ripete per due volte ( « Mais pour­ quoi ce carrosse aux armes de mon Capitaine? » p. 70). Interrogativo inquietante che rimane senza risposta e che viene archiviato per il momento dalla risposta del Padrone che preferisce la verbalizzazione, la messa in racconto degli avvenimenti concernenti il Capitano : « Ce sera tout ce qu'il te plaira; mais acheve-moi l'histoire ton Capitaine » (p. 70). Aspetti ripetitivi e di automaticità li ritroviamo anche a livello linguistico nella stessa sequenza. Ad esempio il sintagma « derriere le dos » è ripetuto tre volte, per ciascun personaggio elencato: 1. ce cortege était précédé du pretre..., les mains liées der- riere le dos 2. du cocher noir, les main liées derriere le dos; 3. et des deux valets noirs, les mains liées derriere le dos Ora il lessema « derriere » ci riporta alla posizione significativa di attori importanti per tutta la sequenza, i cavalli che « s'acheminaient · derrier eux », diventati elementi sintattici e segnici aventi un ruolo primario. 166

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