Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981
La sequenza dunque segna prima di tutto una bru sca devianza rispetto alla linea retta del viaggio e del racconto. Jacques infatti sta per riprendere il racconto di Père Ange quando l ' agente cavallo entra in campo in frangendo la volontà del soggetto viaggiante e narrante: Mais le cheval de Jaques fut d'un autre a.vis, le voilà qui prend tout à coup le mors aux dents et qui se précipite dans une fondriere. Jaques a beau le serrer des genoux et lui tenir la bride courte, du plus bas de la fondriere l'anima] tetu s'élance et se met à grimper à toutes jambes une mon ticule où il s'arrete tout court et où Jaques tournant ses regards autour de lui, �e voit entre des fourches patibulaires. 3 Anche il ritorno al punto di partenza avviene secondo modalità quasi automatiche o comunque stabilite dal mo vimento autonomo del cavallo: Jacques laissa prendre haleine à son oheval qui de lui-meme redescendit la montagne, remonta la fondriere et replaça Jaques à còté de son maìtre... (p. 56) Sia il sintagma dell' allontanamento che quello del ri torno vedono in posizione attiva il cavallo come è sotto lineato anche da elementi linguistici come « de lui-me me » e « replaça » da noi sottolineati appunto perché so stegni concreti della funzione particolare dell ' elemento cavallo. Anche il padrone di fronte a un simile accadimento ha una reazione le cui componenti si inscrivono nei semi dello spavento e della morte : Ah! mon ami, quelle frayeur tu m'as causé! je t'ai tenu pour mort... Mais tu reves; à quoi reves-tu? Jaques. - A ce que j'ai trouvé là-haut. Le Maitre - Et qu'y as-tu donc trouvé? Jaques. - De fourches patibulaires, un gibet. (p. 56) A questo punto la forca diventa un messaggio del destino 162
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