Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

no solo dettagli e assestamenti, oppure un altro raccon­ to: The Black Cat (1843), e allora tutto ciò potrà nuova­ mente riguardarci. Nel registro realistico del racconto lo sguardo di Simpson promuove due diverse percezioni dell'oggetto, connesse ai due tempi che scandiscono l'intreccio e il dénouement « of the drama » ; in un primo tempo ab­ biamo Eugénie come lovely vision, in un secondo tempo come old hag. Se però passiamo a considerare il concet­ to di percezione visiva inconscia quale proprietà « su­ periore » di Simpson (di uno sguardo non riconosciuto, che non comunica nel senso corrente del termine, si trat­ ta), ci accorgiamo che essa opera per ricomposizione del­ le precedenti percezioni parziali in una unità di base di pertinenza del registro mitico del racconto. E l'esistenza di tale vista inconscia è suffragata da una discreta va­ rietà di indizi testuali concernenti in primo luogo l'età di Eugénie Lalande. E vediamone i principali. A proposito dell'accompagnatrice di Eugénie, Stephanie Lalande, Simpson la descrive come « a strikingly beau­ tiful woman, to all appearance a few years younger than herself ». Il giorno dopo, trovandosi per strada al pas-­ saggio della carrozza su cui sono le due donne, Simpson rivede Eugénie « accompanied by the younger lady who had occupied a portion of her box ». La presunta debo­ lezza visiva non impedisce a Simpson di rendersi conto, sia pure in modo approssimativo, della differenza di età tra le due donne, tanto più che, conosciuta come « the celebrated widow », Eugénie gli si presenta con un tra­ scorso sentimentale alle spalle, e circondata da una fama paragonabile a quella della celebre Ninon De L'Enclos (ecco un altro nome che fa barriera), su cui il giovane dovrà debitamente interrogarsi. Difatti, dopo aver di­ chiarato il suo amore a Eugénie, Simpson si rivolge una domanda che, per quanto attiene al suo esito testuale, potremo chiamare di focalizzazione: « Was I aware - 154

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