Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

to; e questo oggetto non vale gli altri per il desiderio. Ciò non toglie tuttavia che proprio accettando lo scam­ bio inautentico dell'oggetto con il suo succedaneo, si ha di solito la perdita dell'originaria esperienza d'amore che la visione e lo stereotipo sapranno in seguito, se opportu­ nan-iente congegnati, far ritrovare; in tal senso è lecito affermare che il vero scambio ha luogo con il qui pro quo. Difatti, tutti ci siamo innamorati a prima vista, ma nessuno si sistema alla fine (e nel fine) di questa esperienza improseguibile. Nelle vicissitudini di un racconto « impossibile » la psicoanalisi freudiana si trova, ri-trovandosi a scontare i debiti da essa contratti con la letteratura 2 • Ma non ci pare sia il luogo indifferenziato e onnicomprensivo della testualità (o « il testo generale e senza orli » come vuole Derrida) 3 a far trovare a sé la psicoanalisi, quanto piutto­ sto uno spazio di senso « configurabile » dato a partire da precise qualità e specificità di parola. Ci troveremmo senza dubbio in un'impasse per il testo « chiaro » di The Spectacles 4 qualora intendessimo consegnare mani e piedi l'opera a una situazione univoca di decifrazione per quanto ricca possa essere, e annullare, in virtù di un rigido vincolamento teorico, il coefficiente di ambi­ guità che ne determina l'esistenza. È pur vero che senza la scelta o la scommessa di un senso non vi sarebbero più commentari e interpretazioni, tuttavia qualsiasi ana­ lisi centrata (ma non accentrata) non deve astenersi dal farsi carico della parzialità della lettura nel momento stesso in cui la produce, né disconoscere l'esistenza nel testo di un altro senso, non meno centrabile, che chiede di essere percorso. Non esistono testi non più esplora­ bili, mentre esistono al contrario sensi già esplorati. Ben venga quindi The Spectacles, testo che « si spiega già da sé », che « dice di più del decifrante » 5 • Ma che cosa dice (che cosa sa) il testo, e, per comin­ ciare, cosa sa l'autore, da dove trae il suo sapere? Testo 145

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