Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

wart», «enfold», «romantic» 21 , tipiche di una dizione per l'appunto «romantica» del paesaggio, sembrano cir­ colare liberamente dal testo poetico alla scrittura pri­ vata, memorativa; sicché è difficile dire quando la com­ posizione della poesia si sia veramente conclusa. Un elemento sicuramente finale fu aggiunto nel 1816, in occasione della pubblicazione: è la parte in prosa, in cui si racconta come i versi fossero stati sognati, nel­ l'ormai lontano 1797, durante un sonno narcotico, e im­ mediatamente trascritti, subito dopo il risveglio, con automatica facilità. Un'interruzione banale, causata dal­ l'inaspettata visita di «un uomo d'affari», avrebbe fatto svanire l'impressione del sogno e reso impossibile la con­ tinuazione della scrittura altro che per pochi «sparsi» versi e immagini; donde il titolo: Kubla Khan or a Vi­ sion in a Dream. A Fragment. Lungi dall'essere il rac­ conto del sogno, il «frammento» sarebbe allora mate­ rialmente il sogno: per un irripetibile caso, l'immagine onirica si sarebbe fatta strada verso l'esterno, dove sa­ rebbe apparsa come traccia grafica, parola scritta. Lo sguardo del sogno, divenuto transitivo, sarebbe trascorso sull'elemento fonico, acustico, della parola, elidendolo: « tutte le immagini sorgevano dinanzi a lui come cose, con produzione parallela delle espressioni corrispondenti, senza alcuna sensazione o consapevolezza di sforzo». L'impossibilità di continuare a scrivere dopo l'interru­ zione, collocherebbe le parole che sono arrivate fino a noi ancora all'interno del sogno, come sua prosecuzione, o interpretazione 22 : sarebbero le parole-cose, equivalenti perfetti delle immagini che l'occhio del sognatore ritrova, senza sforzo alcuno, in fondo alla propria traiettoria. Dove la visione pura incontra il pensiero si produce, l'abbiamo visto, precisamente il verbale: è lì che il pen­ sare si esercita come sforzo contro una resistenza; è lì che l'io del poeta si forma a spese dell'occhio del sogna­ tore. Togliendo quella resistenza, e con essa la necessità 138

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