Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

sarà preferito quello che permette una rappresentazione visiva; il lavoro onirico non teme la fatica di trasfondere, in un primo tempo, il pensiero grezzo in un'altra forma linguistica, anche se questa è la meno consueta, purché renda possibile la rappresentazione e ponga così fine al travaglio psicologico del pensiero compresso»» 16 • Nella rappresentazione visiva, ci sarebbe dunque caduta della tensione psicologica; in quella verbale, la tensione sareb­ be invece conservata e valorizzata: il sasso che, pur non instaurando comunicazione, riesce a manifestare la di­ stanza tra espressione e concetto propria del segno lin­ guistico, è il vero anello intermedio tra la parola del so­ gno e quella della veglia. Per questo getta luce su una possibile teoria del linguaggio. Istituendo il raccordo tra il sentire e il pensare, tra il feeling e il thinking, la parola decide dell'intero pro­ blema della conoscenza; Coleridge lo scrive molto chia­ ramente: « La mia opinione è questa: a un profondo Pensare giunge soltanto un uomo di profondo Sentire, e tutta la verità è una specie di rivelazione [... ] E' inso­ lente differire dall'opinione pubblica in materia d'opinio­ ne, se solo d'opinione si tratta. E' innalzare tutto solo un io minuscolo, un.a piccola i contro tutto l'alfabeto. Ma una sola parola che abbia un significato vale tutto l'alfa­ beto messo insieme» 17 • Poiché dispone solo di una psi­ cologia della coscienza, che postula e richiude continuità tra i diversi momenti dell'esistenza interiore, Coleridge non può, nella parola, ripercorrere per intero e senza salti il passaggio tra il sentire e il pensare: non sa per­ ché il feeling tolga dal mondo esterno determinate im­ magini e non altre, né precisamente cosa, dell'attività del thinlcing, la parola porti a rappresentazione. Perché chiedere proprio alla luna, e non a un altro oggetto del­ la natura, un frammento del desiderato linguaggio sim­ bolico? O, nel gioco del bambino, secondo quale legge implicita del funzionamento della mente, i sassi sono due 133

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