Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981
senso dell'impossibilità del « tornare indietro» la vera forma della conoscenza. Pure, a un logico, a un metafi sico, quale si definisce, basterebbe, per uscirne, muo vere un passo, un pensiero dopo l'altro: secondo una linea retta, o almeno continua. Di pericoloso la linea retta ha che è la più breve; di ingannevole il tracciato continuo ha che non si finge ostacolo che non sia aggi rabile, e perciò vanificabile: quel pericolo e quell'in ganno egli non vuole affrontarli. Per questo, la domanda che rivolge a se stesso è sospesa su un'implicita risposta negativa, e l'azione del « to get back» gli resta impedita da un ostacolo ideale insormontabile. Ed è anzi l'osta colo il vero punto di volta di tutto il ragionamento, proprio perché si interpone tra il labirinto dell'« ora» e la freccia ben orientata del sempre più lontano e vago « ritorno». Intorno alla produzione di questo ostacolo lavora senza posa per anni Coleridge l'indolente, il ma lato nella voiontà. Non stupisce che il motivo del ritorno regga, prima ancora che la scrittura, il movimento esteriore della sua vita, almeno fino ali'« inutile» viaggio a Malta 2, con cluso da un lungo vagabondaggio che lo porta a Sira cusa, Napoli, · Roma, Firenze: tutto a proprie spese e in condizioni economiche pessime. Prima, c'erano state gite in Scozia, escursioni nella regione dei laghi, un viaggio in Germania: in ogni caso, si tratti di escur sione turistica o di viaggio di studio o di lavoro, una marcata instabilità spaziale sembra essergli tanto con naturata quanto insopportabile. La nostalgia di « casa», della moglie dei figli, gli fa apparire ogni luogo troppo piccolo, e tutto quello spostarsi · ripetitivo, serpentino, inutile; ma anche, perciò stesso, desiderabile. Simile è il piacere poetico·: un'« eccitazione» --,- dunque un mo vimento accelerato: ancora un modo [diverso] di stare 124
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