Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

L'incantesimo della lettera A Malta, nel febbraio del 1805, Samuel Taylor Cole­ ridge annota nel suo quaderno: « Ora che mi sono così inlabirintato in queste assai parentetiche parentesi, come tornare indietro?». La domanda sembra trovare una giustificazione immediata nella situazione contingente: ha appena ottenuto la desiderata sistemazione nella lo­ cale amministrazione inglese, e si sta facendo strada in lui la decisione apparentemente immotivata di abban­ donare l'isola. :È · forse anzi proprio questo elemento og­ gettivo e vistoso di contraddizione a consentirgli l'ironia, inconsueta, della manipolazione pedantesca del linguag­ gio 1 • La condizione di chi, smarrito in un labirinto, vi si addentra mentre ne cerca l'uscita, doveva essergli familiare fin dagli anni intorno al passaggio del secolo : più tardi, con la Biographia Literaria (1817), vorrà sal­ varsi lungo il filo della narrazione e disporrà in conse­ cutività di racconto la propria situazione psicologica e intellettuale, dando compimento a un antico progetto : « Mi sembra di essermi deciso a scrivere le mie opere di metafisica come La mia Vita, e nella mia Vita - in­ framezzandovi tutti gli altri avvenimenti o storia della mente e delle avventure di S. T. Coleridge ». (Not., 1515 4.86 f25; sett.-ott. 1803). Il suo spazio costitutivo rimar­ rà tuttavia il labirinto: entrarvi, l'unica via d'uscita; il 123

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