Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

NOTE 1 Non avrei potuto in ogni caso trascrivere tali e quali le pagine del quaderno, in quanto le citazioni e annotazioni rela­ tive a Flaubert si intrecciano a quelle relative a Va1éry (e a Ca­ milla Boito, Gite di un turista, Hoepli, Milano 1884 e a Nietzsche, Frammenti 1882-83, ancora inediti in italiano, dall'ed. tedesca Colli e Montinari). Dal momento che era necessario intervenire, ho raggruppato i testi secondo una specie di rubricazione che è già implicita nel quaderno. Le citazioni vengono in esso tra­ scritte lasciando un margine a sinistra, spazio in cui, in rosso, subito o successivamente, metto una parola di richiamo: «rovi­ ne», «malattie», «noia-infigurabile », ecc. Brevi annotazioni mie sono fra parentesi quadre nel corpo della citazione o consecu­ tivamente alla stessa. Annotazioni più estese invece occupano tutta la pagina, da un margine all'altro. 2 Comunicazione fra «tempi» e epoche diverse, ma anche al presente. Ricordo una stupenda poesia di Ungaretti: (...) «In un canto/di ponte/contemplo/l'illimitato silenzio/di una ragaz­ za/tenue//Le nostre/malattie/si fondono//E come portati via/ Si rimane». (Vita di un uomo, Mondadori, Milano 1979, p. 54). 3 Appendice a G. Flaubert, Salambo, Rizzali, Milano 1981, p. 374. 4 Altri richiami possibili: il Chandosbrief di Hoffmannsthal, e l'incapacità, etica ed estetica secondo Benjamin, di Hoffman­ nsthal di giungere a questa «lingua speciale» che invece, negli stessi anni, fu data a Kafka. 5 Il transito può essere anche inverso: dalla forma all'igno­ bile. «La letteratura conduce lontano, e le transizioni fanno scivolare, senza accorgersene, dalle altezze del cielo alle profon­ dità del culo» (II, 249). 6 Qui le citazioni si susseguono senza quasi commento in quanto tutto il tema si inserisce nel quadro già trattato in Miti e figure del moderno. 7 Il ruolo della malattia e la sua transizione in Metafora (e dunque: il ruolo che la metafora gioca rispetto all'esperienza e al linguaggio) è il punto di massimo contatto fra l'opera di Flau­ bert e l'opera di Proust. 121

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