Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

netrazione, ecc. Ma anche dell'omosessualità, in cui scorge un cedimento rispetto: a) l'autonomia nella ge­ stione del corpo ; b) il tradimento di un rapporto di solidarietà sororale. D'altronde coglie in pieno il mes­ saggio sull'importanza della sua sessualità, per così dire sulla propria pelle (la sua giovinezza giustifica anche l'uso del luogo comune: attraverso queste parole essa si esprime). Dunque erotismo sulla propria pelle in sen­ so proprio: sulla superficie della sua pelle: masturba­ zione. La verginità diventa un simbolo dell'impermea­ bilità del proprio corpo a qualsiasi altro. Ma questa ra­ dicalizzazione porta a una conseguenza successiva. In un primo tempo essa cerca di disciplinare le fantasie che accompagnano la masturbazione e il piacere, per staccare questo piacer� da ogni immagine virile e fem­ minile: da qualsiasi oggetto. Il corpo si trova «nudo » di fronte a un'estasi «nuda»: che non ha oggetto, nem­ meno fantasmatico. A questo punto il piacere cede com­ pletamente all'estasi, che si presenta in sé e per sé: mi­ sticismo (qui sorgerebbero grossi problemi: come espri­ mere questa esperienza? In quale linguaggio e con quali «luoghi comuni»? La giovane non possiede né Juan de la Cruz né Bataille né Santa Teresa. Frammenti di lin­ guaggio ecologico - la purezza, ecc.? di lacanismo?). Variante: prima di arrivare al misticismo, arriva a Comunione e Liberazione (le ragazze di cui parla Re­ pubblica). Oppure, ci arriva lo stesso dopo il mistici­ smo: non potendo sopportare questa esperienza, non potendola esprimere. Fl. ha preferito la passione sognata di Bovary: più semplice: i romanzi, il teatro, la natura, la ricchezza e la nobiltà. Ora, forse, questo progetto ridiventa attuale (senza perdere tuttavia le sue difficoltà). 120

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=