Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981
Altri nodi: la vertigine del moderno (Aragon, le avanguardie) precarietà, mal di mare in terra ferma (Nietzsche, Kafka) L'orrore della prossimità - il sorriso ebete in primo piano di Bouvard e Pécuchet, il rictus di Salambò ver tiginosamente prossimo - contro l'eros della lontananza (aura, le mitologie klagesiane). Anche se senza speranza lo sguardo di Fl. è volto al futuro: « il meglio per me è quello che agonizza per ché fa posto a un altro che viene» Il, 719 (vd. anche Kafka, Partenza). 8. Un progetto aperto di Flaubert. Due grandi temi ossessionano Fl.: il corpo e ciò che sta dietro l'esperienza religiosa, la dimensione mistica. Questi due temi si uniscono, trovano una loro connes sione precisa nel primo progetto di romanzo flamand, che sarebbe poi diventato Madame Bovary. Fl. scrive a L. Bouilhet il 14.XI.1950 (I. 708): « A proposito di sog getti, ne ho tre, che forse sono lo stesso, e questo mi mette considerabilmente nella merda: 1 ° Una notte di Don Giovanni a cui ho pensato nel lazzaretto di Rodi ; 2 ° la storia di Anubis, la donna che vuol farsi possedere dal Dio. È la più elevata, ma presenta difficoltà atroci; 3 ° il mio romanzo fiammingo della giovane che muore vergine e mistica tra suo padre e sua madre, in una pic cola città di provincia, in un giardino coltivato a cavoli e conocchie, ai bordi d'un grande fiume [ ... ] . Quello che mi frega è la parentela tra questi tre piani. Nel primo, l'amore insaziabile nelle due forme dell'amore terrestre e dell'amore mistico. Nel secondo, stessa storia, sol tanto vi è possesso e l'amore terrestre è meno elevato in quanto è più preciso. Nel terzo essi sono riuniti nella stessa persona, e l'uno conduce all'altro; soltanto che 118
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