Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

Lo stile . del viaggio « Il bello di un romanzo è che riflette un'unità di vita e di luoghi; il brutto delle memorie, quando sono oneste quanto può essere una memoria, è che vite e luoghi entra­ no ed escono come fili di una trama che sola resta ine­ luttabile e presente, decifrabile per tratti, lei sì senza principio né fine, diminuente tutte le emozioni e i destini e gli scenari individuali ». Comincio con l'aprire un conto di debiti col libro che voglio commentare. E' anche questo il mestiere ' della cri­ tica: un lungo debito con la scrittura che non si finisce di scontare. Molti debiti si contraggono per bassi motivi, di­ rei triviali quanto onesti. E' il mio caso. Le quattro o cin­ que righe che ho preso subito dal libro di Rossana Ros­ sanda, Un viaggio inutile 1 , mi servono per stabilire un accettabile punto di approssimazione alla congettura (a come dovrebbero andare le cose) del mio tentativo di ac­ costare questo libro al libro di Ottavio Cecchi Sopra il viaggio di un principe 2 • Un accostamento? Se ho comin­ ciato così onestamente, devo dire un intreccio, che ho pen­ sato e provato nelle pagine dei due libri, e che ora pro­ vo di nuovo, supponendo che mi riesca di scriverne qual­ cosa. L'onestà che mi ha fatto contrarre il debito consiste in questo: rinunciare all'attrattiva di qualche prelimina- 95

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