Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
un disagio: « le diverse strade · non si fondono affatto in una sola, le possibili direzioni rimangono aperte davan ti. Da qui l'impulso a conoscerle e percorrerle tutte; una inquietudine inesausta». Parallelamente a ciò che si vede dallo Steinhof, s'alimenta l'angoscia di sguardi che percor rono le onde del mare o salgono in Carso, rendendosi con to di quanto sotterranea sia la vita e improvvise le corren ti del suo affiorare. Vienna che scende al mare. Freud svolge ricerche sul la sessualità delle anguille, un immenso sistema profon do che configura le dinamiche d(:!ll'inconscio e le lega alla economia dei commerci marittimi. Boltzmann, messo in minoranza al congresso di Lubecca, medita a.Duina intor no a una teoria che si ponga oltre i fenomeni« nell'aggiun gere q_ualcosa all'esperienza e nel creare un'immagine men tale che non è esperienza e che pertanto può rappresenta re molte esperienze». Che la seduzione della teoria porti Boltzmann al suicidio porta a riflettere sul gesto corri spondente che Michelstaedter compirà subito dopo aver concluso il lavoro sulla« persuasione». La« retorica» del suicidio appare in qualche modo come corollario di un teorema in cui la ragione è impensabile come« cogito» e dove i bisogni, avvertiti sinora nelle anguille guizzanti lungo le correnti marine, affiorano nell'inconscio. Il mare e lo specchio si saldano in un abbagliamento mortale. Non c'è giubilo davanti allo specchio, la sorpresa è un arcipelago st _ rano, l'impossibile unità del soggetto. L'affanno da un lato trascorre in un cupio dissolvi, rassegnazione fatale ed ebraica a una logica che la ragione non può allontanare. Dall'altro prende forza il tentativo di segnare una distanza rispetto al crollo. Lacerazione tra una passività sgomenta e la volontà di essere attivi, violenti nel gesto. L'inettitudine dell'impie gato e la capacità di Oberdank nel costruire martirio ed irredentismo sono affanni che si situano ai bordi di un vuoto. 90
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