Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
Nebelkern Gli occhi contemplano la superficie, ne seguono i bor di, le linee delle onde. Sguardo che cerca, attende in quieto, si smarrisce. Oltre l'onda _ l'orizzonte, lo specchio fermo del mare. E il vuoto. Identità che s'afferra dove si scioglie in una dimensione che fugge il limite. Gli ingegneri pensano un porto sicuro, mentre Venezia affonda nell'ossido della memoria. Maria Teresa dispone una geometria nitida come l'ordine dei codici, a suggeri re che le scritture del commercio siano chiare, scorrevoli. E' un nodo antico di strade, di genti che arrivano al mare e dal mare. E' un incrocio di correnti che garantisce un mare sereno, limpido, di temperatura costante. Come le città d'oriente mantiene questa caratteristica dell'appun tamento, dell'incontro. E il commercio ne articola i nu clei di tensione, dietro la riforma illuminata. Varie anime si fondono nel mito del gran porto. Con vengono . le genti dell'est, con la fatalità che manterranno nei paesaggi più nordici di Roth e di Schulz. Genti sospin te verso un approdo improbabile, mosse da un nomadi smo che ha l'unica regola di spostamento nello scambio delle merci. Eguali ferite rompono tradizioni di secoli. E figura dominante in questo migrare l'hanno quella . « gente _ antica e disperante » che sono gli ebrei.. Appuntamenti, passaggi, incontri. Un'ombra si avverte 86
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