Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

,egli avesse considerato che, quando Dio creò l'huomo, lo fece di rilievo, come cosa più facile a farlo vivo, e' non .si harebbe preso uno soggetto sì artifitioso e piuttosto mi_ racoloso e divino» 15 • Abbandonate le facilitazioni divine, la più ardua mes:sa in opera della nuova realtà si fonda sull'arte della simu"Jazione e sul potere dell'immaginazione, quest'ultima es_sendo la « facoltà» che, posta da Campanella al setti­ mo posto tra quelle dell'anima 16 , è uno dei primi gra,dini verso la scienza. Padrone di tutte le cose che pos.sono « cadere in pensiero all'uomo», il pittore le ha « pri­ ma nella mente e poi nelle mani» 17 : ciò che della na­ tura va a comporre l'uomo-centro, e l'elabora e lo mu­ ta, in un passaggio di trasformazioni scorre fuori dal­ la sua periferia negli artifici della tecnica, dove la real­ tà « a farsi» è il rifacimento mediato di un'interiori;tà. Stavolta iè fuori, suscettibile alla vista, l'esteriorizza:zione di un dentro trasfigurato. Al modo dell'astronomia . e della filosofia, tutto il visibile deve trovar conferma nel­ l'invisibile. Perché subiette alla virtù visiva, le imrnagi_ ni riflesse si comunicheranno universalmente, non neces.siteranno di interpreti di diverse lingue. Si daranno co.sì all'occhio « reso disperato dallo sguardo» 18 , l'eccellente .tra i sensi e ponte tra i due cieli, infinite cose a guardare - « che le parole non potranno nominare, per non aver vocaboli appropriati a quelle» 19 non essendo i nomi uni,versali come le forme. All'entrata della natura il pittore fa corrispondere un'uscita che è composizione - comparizione - di un pezzo di universo. Ed è il resoconto di un'« uscita» quel­ lo che, tra i tanti malesseri citati, il Pontormo si sof­ ierma a descrivere con più cura. _[1555] giovedì adì 4 di lugl(i)o cominciai quella figura che sta così figura e la sera stetti a disagio as.pettare la carne che batista era zoppo e è 1a prima volta 69

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