Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

trollare gli effetti di ciò di cui il corpo ha esperienza. Me­ dico, paziente, spettatore di se stesso, Po�tormo trascri­ ve fedelmente gli · eventi di cui è luogo. Ma all'attenzione prestata al proprio stato fisico, si.somma e · si sovrappo­ ne la cura con cui egli annota il procedere . del proprio la­ voro, quel terzo intorno a cui, insieme alla natura e al cor­ po, ruota tutto il diario. Mentre in alcuni punti P�:mtor­ mo accosta all'annotazione dei cibi quella delle · parti dei corpi affrescati a San Lorenzo - « adì 20 giovedì .feci quella testa che grida e cenai la sera vitella» -, in altri il diario riferisce solo il lavoro fatto. Si ha quasi l'impres­ sione che ad un · momento dato il resoconto delle parti dipinte occupi il luogo prima riservato ai cibi ingeriti. [4 maggio '56] lunedì cominciai quella figura che sta così martedì feci la te.sta mercoledì el torso giovedì le gambe v-enerdì -e sabato sottole figura domenica desinai e cenai con br(onzin)o e andammo a spaso dalla porta al prato martedì cominciai qru.el braccio di quel,la ifig(ur)a che sta così figura mercoledì l'altro braccio e la gamba che fu la vi(gi)lia del­ rascenisione 14 giovedì cenai e <lesinai con br(onzin)o venerdì e sabato finì la figura C'è da osservare che i mesi dove l'annotazione dei cibi è più continua e regolata, dicembre e gennaio, sono quelli in cui Portormo con ogni probabilità interrompe il suo la­ voro a ,San Lorenzo, stando al fatto che esso nel diario non è più citato e che egli sottolinea il momento, nel '55 il 30 gennaio, nel '56 il 6 febbraio, in cui lo comincia. D'altron­ de, come avverte 'il vademecum, nei mesi invernali bisogna essere previdenti e accorti, poiché è - il . momento in cui il freddo condensa e congela ciò che viene immagazzinato: 66

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