Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
Nella sua filiazione, l'uomo microantropo racchiude e rifrange le leggi del macrocosmo superiore. « Il cielo, infatti, è l'uomo e l'uomo è il cielo » 4. Essendo le virtù dei corpi superiori forma e potere degli inferiori, l'uomo è luogo dei quattro elementi e specchio del mondo. Ma le doti e le facoltà dei corpi celesti, come sottolinea Pico della Mirandola nella sua critica alla concezione astrolo gica dominante 5, derivano dai principi stessi e dalle forme che li governano. L'influenza che le sfere superiori pos seggono sulle inferiori non è dunque d'ordine sovra sensibile - non esistono « qualità oscure » - bensì strut turale. Allora l'indagìne del macrocosmo illumina la co noscenza del microcosmo: una stessa legge, infatti, gover na il firmamento e il corpo umano. E' così che le malattie sono del cielo che le governa: come sta scritto nel Picatrix, il materiale corporeo delle cose terrestri e quello spirituale delle stelle, sono un solo materiale. Di qui la necessità di prestare ascolto allo svol gersi del tempo sottomesso al cielo, di conoscere il decor so delle sue leggi nel variare delle stagioni e dei loro se gni, di studiarne la corrispondenza o l'effetto nel micro cosmo umano. Se la malattia è del cielo, non la si può eliminare; tuttavia si può conoscerla, prevenirla o at tutirla evitando d'intralciare il corso della natura, _ facendo propria la sua sapienza, giacché ciò che è invisibile nella parte isolata, si illumina nel suo rapporto con l'insieme. E' questo il segreto dell'alchimista - che già si allontana dalle arti magiche: il saper realizzare in tutto ciò che si svolge la « destinazione » 6 per esso voluta dalla natura. Di quì lo studio medico dei fenomeni dipendenti dal carat tere particolare - individuale - del corpo, l'interesse alchemico per la sua igiene, lo studio dettagliato degli ef fetti prodotti in esso dall'assimilazione di elementi ester ni, primo gradino di un complesso processo di trasforma zioni. Il cibo, dunque, occupa un posto privilegiato: die tro a quel contorno che distingue l'interno dall'esterno. 62
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